La pornografia è oggi più diffusa e accessibile che mai, grazie alla digitalizzazione. Non solo è facilmente reperibile, ma spesso compare involontariamente anche sugli schermi di chi non la stia attivamente cercando, attraverso gli algoritmi di ricerca.
Oltre alla sua accessibilità, il porno esercita però un forte richiamo: è sempre disponibile, privo di giudizi e appaga qualsiasi fantasia senza le complessità emotive di una relazione reale. Questo spiega perché anche chi è in coppia ne faccia uso, spesso con ripercussioni sulla relazione. Il partner di chi fa uso di pornografia può sentirsi insicuro e domandarsi: “Non gli basto? Perché guarda il porno?”.
Tuttavia, l’insoddisfazione sessuale non è la motivazione principale. Uno studio di Beáta Bőthe e colleghi rivela che solo il 5,94% dei consumatori lo fa per questo motivo [1]. Il fenomeno, dunque, è più complesso di quanto si creda.
In questo articolo analizzeremo le principali ragioni che spingono al consumo di pornografia e spiegheremo perché non rappresenti una vera soluzione, ma possa essere persino dannosa.

Motivo 1: L’eccitazione
Uno dei motivi più ovvi per cui le persone guardano la pornografia è l’eccitazione sessuale. Dopotutto, i porno sono creati proprio per questo! Tuttavia, non è naturale che molti li considerino il principale, se non il solo, mezzo per soddisfare il proprio desiderio.
Il problema è che la pornografia non tiene conto né della salute del consumatore né delle sue relazioni. Come spiegano i rinomati ricercatori John e Julie Gottman:
“L’uso di pornografia da parte di un partner porta la coppia a fare molto meno sesso e, in ultima analisi, a ridurre la soddisfazione della relazione” [2].
Chi consuma regolarmente porno rischia di abituarsi a eccitarsi solo attraverso stimoli artificiali, rendendo i rapporti reali meno coinvolgenti. Questo crea un circolo vizioso: invece di ravvivare la vita sessuale, la pornografia finisce per impoverirla, rendendo sempre più difficile provare piacere al di fuori dello schermo.

Motivo 2: Voglia di imparare
Sempre secondo Bőthe e il suo team, una delle motivazioni che spingono le persone a guardare pornografia è la voglia di imparare qualcosa sul sesso [1]. Questo vale soprattutto per i giovani, ma anche molti adulti utilizzano il porno come fonte d’ispirazione per la vita di coppia.
Il problema? Il porno non è un maestro affidabile. Le scene rappresentate sono spesso irrealistiche e, se prese come modello, possono creare aspettative distorte sulla sessualità. Questo può generare frustrazione sia in chi consuma pornografia sia nel suo partner, poiché le dinamiche viste nei film non sono replicabili nei rapporti reali.
Le ricerche dimostrano chiaramente che chi consuma abitualmente porno tende a essere meno soddisfatto della propria vita sessuale. Invece di migliorare l’intimità, la pornografia può allontanare i partner, creando distanza anziché complicità.

Motivo 3: Noia e fuga dalla quotidianità
Molte persone guardano pornografia semplicemente per combattere la noia. Tuttavia, il porno non risolve il problema, ma lo maschera, impedendo di affrontare il vero motivo per cui stare da soli viene percepito come un vuoto da riempire.
La noia, in realtà, può essere un’opportunità per riposare, riflettere e stimolare la creatività. Ma chi ricorre alla pornografia cerca una gratificazione immediata, attivando il sistema dopaminergico del cervello. La dopamina è un neurotrasmettitore che regola piacere e ricompensa, seguendo un ciclo preciso:
- Desiderio: Il cervello anticipa il piacere e spinge a cercarlo.
- Soddisfazione: Una volta ottenuto ciò che si desidera, viene rilasciata dopamina.
- Rinforzo: Il cervello associa quell’azione al piacere e spinge a ripeterla.
Con il tempo, però, servono stimoli sempre più forti per ottenere la stessa gratificazione, portando a una dipendenza simile a quella da droghe [3]. Inoltre, un uso eccessivo della pornografia può alterare il sistema dopaminergico, riducendo la capacità di provare piacere nelle attività quotidiane.

Motivo 4: Solitudine e mancanza di relazione intime
La solitudine è un fattore chiave nel consumo di pornografia, come evidenziato da uno studio riportato daIl’International Journal of Sexual Health [4]. Chi si sente solo fatica a gestire le proprie emozioni e può rifugiarsi nel porno per colmare un vuoto emotivo.
Spesso, chi ha difficoltà nelle relazioni intime usa la pornografia come surrogato dell’intimità reale, evitando il rischio del rifiuto. Tuttavia, questo meccanismo rafforza l’isolamento e può portare a un consumo compulsivo, aggravando la solitudine e la difficoltà a creare legami autentici.
Il fenomeno è particolarmente diffuso tra i giovani, sempre più esposti all’isolamento sociale. Piuttosto che essere una soluzione, la pornografia può amplificare il problema, creando un ciclo di dipendenza emotiva. Per uscire da questo schema, è fondamentale sviluppare abilità sociali, costruire relazioni autentiche e coltivare attività che favoriscano la connessione con gli altri.

Motivo 5: Gestione delle emozioni negative
Gli stessi meccanismi che spingono le persone a rifugiarsi nella pornografia per combattere la solitudine entrano in gioco anche di fronte a stress, ansia e altre emozioni negative. Come descritto nel nostro articolo “Perché molti preferiscono il fai-da-te?”, il porno appare come una via di fuga immediata, una sorta di sollievo temporaneo per scaricare tensioni e frustrazioni. Tuttavia, non offre alcun beneficio terapeutico, anzi: un consumo abituale riduce la capacità di affrontare le difficoltà quotidiane in modo sano.
Questo comportamento è noto come coping [6], ovvero l’uso della pornografia per evitare il disagio emotivo, ottenendo in cambio una rapida gratificazione. Il meccanismo è simile a quello osservato nella Skinner Box [5][7], un esperimento psicologico in cui un animale, dopo aver scoperto che premendo una leva riceve del cibo, finisce per ripetere l’azione in modo automatico.
Allo stesso modo, il cervello umano impara ad associare il porno al sollievo dalle emozioni negative. Di fronte a stress o delusioni, si ricorre sempre più spesso alla pornografia per ottenere una ricompensa immediata, ovvero piacere fisico e temporaneo benessere. Il problema è che questa abitudine, invece di aiutare a gestire le emozioni, rischia di aggravare la dipendenza e compromettere il benessere mentale nel lungo periodo [6][8].
Bibliografia
[1] Bőthe, B., Tóth-Király, I., Bella, N., Potenza, M. N., Demetrovics, Z., & Orosz, G. (2021).
Why do people watch pornography? The motivational basis of pornography use.
Psychology of Addictive Behaviors: Journal of the Society of Psychologists in
Addictive Behaviors, 35(2), 172–186. https://doi.org/10.1037/adb0000603
[2] Gottman, J., & Gottman, J. (April 5, 2016). An open letter on porn. Retrieved
from https://www.gottman.com/blog/an-open-letter-on-porn/
[3] Dopamina – Funzioni e Ruolo nel Cervello, Micuro.it.
https://www.micuro.it/enciclopedia/anatomia/dopamina
[4] Il legame tra solitudine e uso di pornografia, Centro Il Ponte.
https://centroilponte.com/il-legame-tra-solitudine-e-uso-di-pornografia/
[5] The Skinner Box Effect: Sexual Addiction and Online Pornography.
https://booksrun.com/9780595093243-the-skinner-box-effect-sexual-addiction-and-online-pornography
[6] The Mental Effects of Pornography, The Reward Foundation.
https://rewardfoundation.org/health/mental-effects-of-porn/
[7] Pornography and Depression: Is There a Link?, Counselling in Melbourne.
https://www.counsellinginmelbourne.com.au/pornography-and-depression-is-there-a-link/
[8] Pornography Addiction, Wikipedia.
https://en.wikipedia.org/wiki/Pornography_addiction