“Tutto il resto è noiaaaa, e non ho detto gioia…” cantava Franco Califano, come a indicare che qualsiasi esperienza al di fuori del sesso o dell’invaghimento dei primi tempi fosse qualcosa di poco valore. Molti non sarebbero d’accordo, e non esiterebbero nel condannare il cantautore di essere una persona vuota. Tuttavia, nonostante molti di noi vogliano prendere le distanze da questo modo di pensare, le azioni dei più sembrano proprio confermare questo comportamento. Come? Beh, è in atto una fuga di massa e continua dalla noia attraverso la pornografia, anzi dalla realtà, scopriamo come e perché.
Perché si scappa dalla realtà?
Il consumo di pornografia sembra essere spesso utilizzato come strategia di fuga dalle preoccupazioni e dallo stress della vita quotidiana. Può anche essere usato per combattere il dolore emotivo. In questo caso, il consumo di pornografia può essere la leva che l’individuo cerca per disconnettersi dalla realtà e cercare un sollievo rapido, anche se di breve durata, dal disagio emotivo. Esistono due tipi di meccanismi in relazione al sesso e alla pornografia:
- L’uso della pornografia come mezzo di evitamento emotivo. Viene utilizzata per placare la noia e il dolore. Questo tipo di meccanismo tende ad essere di natura psicologica.
- L’uso della pornografia come mezzo per cercare l’eccitazione e il piacere sessuale. È di natura più fisiologica. È legato all’attivazione e alla stimolazione.
I ricercatori hanno misurato la frequenza con cui i partecipanti consumavano porno. I risultati sono stati sorprendenti. Le persone che hanno trascorso più tempo a guardare porno hanno dichiarato di farlo per evitare emozioni spiacevoli. Si può quindi presumere che quando sentiamo una mancanza di significato nella nostra vita, aumentino l’eccitazione sessuale e i comportamenti di ricerca del piacere. Di conseguenza, il ricorso al porno è maggiore.
Dalla quantità di porno che un individuo consuma si possono trarre diverse conclusioni:
- Il livello di noia che si prova. Questo indica una mancanza di significato nella loro vita.
- Il bisogno di usare il porno come distrazione. Il porno è usato come meccanismo di coping per il loro spiacevole stato esistenziale.
- La mancanza di significato percepito. Il porno aumenta l’eccitazione sessuale e i comportamenti di ricerca del piacere.
- Evitamento emotivo. Le emozioni dolorose possono essere ridotte attraverso comportamenti edonici (attività di ricerca del piacere).
- Problemi di autostima. Una bassa autostima potrebbe essere un fattore di rischio per affrontare la minaccia esistenziale dell’assenza di significato nella vita attraverso un consumo eccessivo di porno.
Sembra quasi ridondante ricordare che tutte queste abitudini possano aprire la pista a una dipendenza da pornografia. Ma andiamo avanti…
Come si sta fuggendo dalla realtà? Un focus su presente e futuro
“Pornograficamente” parlando ci sono i metodi più conosciuti, come guardare video, immagini, racconti, ma in modo ancora più preoccupante si stanno facendo strada mezzi e piattaforme sempre più alienanti e pericolosi come:
1. Onlyfans – è purtroppo un servizio già molto famoso, che consente di vendere abbonamenti ai propri contenuti. Ad esempio: una ragazza pubblica delle sue foto su un canale dedicato ai suoi abbonati a pagamento.
2. Video per adulti in VR – canali di vendita per contenuti creati appositamente per i possessori di visori di realtà virtuale. Alcuni sensori sono addirittura in grado di simulare il tocco ingannando il cervello.
3. Sex robot – sembra incredibile, ma sono in vendita dei robot personalizzabili dall’aspetto “umano”, con scelta di colore di pelle, occhi, lineamenti, consistenza della pelle e addirittura equipaggiati con l’intelligenza artificiale per poterci dialogare. Fa inorridire il fatto che vengano liberamente prodotti anche con l’aspetto di bambini.

4. Tute aptiche (attualmente in sviluppo) – tute dotate di feedback aptico con sensori di movimento e biometrici. Utilizzano la stimolazione elettrica dei muscoli (EMS) e la stimolazione elettrica transcutanea dei nervi (TENS) per simulare sensazioni e tocco. Cosa si può fare oggi? La fantasia è il limite. Basta vedere questo video del 2019 di un placcaggio eseguito via internet a 160 chilometri di distanza e percepito da una tuta aptica.
E generi rappresentativi l’inesistenza come:
Hentai – (per semplificare cartoni e fumetti, anime pornografici) il termine “Hentai” in giapponese neanche a farlo apposta significa “anormalità”, “anormale”, o “pervertito” (vedi wikipedia – https://it.wikipedia.org/wiki/Hentai). Per far capire l’impatto di questa categoria, facciamo notare che risulta essere il termine più cercato del 2023. Questi stimoli artificiali, come approfondito nel nostro articolo “Supernormal stimuli: la forza invisibile che condiziona le nostre scelte“, hanno un forte impatto sul nostro cervello.

Al di là della sua definizione, desta preoccupazione non solo la rappresentazione di esseri umani dalle proporzioni volutamente esagerate (vedi articolo sul supernormal stimuli) o dalle caratteristiche esasperate, ma che attraverso questo espediente vengono rappresentati anche rapporti con minori, mostri, alieni e come se non ci fosse fine al peggio animali (definiti “fur”) spalancando le porte alla zoofilia. Giusto per dimostrare che non ci stiamo inventando niente e che non si tratta di una nicchia, nell’immagine sottostante si può notare come nello stato del Mississippi la parola più ricercata sia stata proprio “Furry”.

Purtroppo, avendo le fattezze di cartoni animati, sono troppo spesso il ponte per la pornografia per bambini e adolescenti. E non solo loro, purtroppo la generazione Z sembra avere una predilezione per tutto ciò che non è reale.

Deepfake – sono dei video per adulti nei quali viene sostituito il viso degli attori, con quello di qualcun altro e spesso personaggi famosi. Sono purtroppo molto diffusi anche a causa della facilità di accesso ai tool di machine learning e ai che permettono di farlo.
Pornografia basata sui videogame – purtroppo esiste pornografia riguardo ogni cosa, i videogame non ne sono esenti, e certamente non manca chi li ricerca.

Per rimanere in tema si potrebbe concludere con la clip di questo famoso cartone animato, che rappresenta un uomo che ha perso ogni interesse nella vita reale e passa il suo tempo rapito dal mondo virtuale, fino alla sua morte. Le prospettive sembrano puntare a uno stato di alienazione sempre crescente, con la minaccia di nuove distrazioni dietro l’angolo.
Se ti ritrovi in ciò che hai appena letto sta a te scegliere se fare parte di questo sistema o iniziare a vivere nella realtà. La decisione è tua, le conseguenze anche.
Per quanto ci riguarda, continueremo a scrivere del perché dovresti smettere.
Sitografia
https://nypost.com/2023/07/18/ai-powered-sex-robots-will-seem-alive-and-negate-need-for-partner-ex-google-exec-says/
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7426804/